Esploro il Venerdì Santo di Enna, antica celebrazione con 16 confraternite e tradizioni. Nel contesto post-pandemico, indago sull'uso delle mascherine, cercando di catturare se la fede trionfi sulla paura dell'infezione. La decisione di narrare questa storia attraverso le foto nasce dalla curiosità su come la pandemia abbia influenzato la tradizione.
Il primo venerdi' santo
leonardi rosario: enna 2022
Nelle ombre serali di una città sospesa, due figure incappucciate avanzano, portando lanterne che fendono il buio. I loro occhi, visibili attraverso sottili fenditure nel tessuto, scrutano l'ignoto che si estende davanti a loro. Sono guardiani di un mistero secolare, custodi di una tradizione avvolta nel silenzio, che persino l'eco di una pandemia non ha potuto scuotere. Nel loro cammino, luce e oscurità danzano, e i passanti si fermano, colpiti da un brivido di reverenziale timore, mentre i confratelli proseguono, sentinelle di un enigma che resiste al tempo e alla storia.
In una chiesa, donne in lutto con mascherine elevano lo sguardo alla Madonna Addolorata. Il loro silenzio è un canto di speranza e solidarietà nell'epoca di una pandemia, un tributo silenzioso alla divina custode dei loro cuori afflitti.
Sotto il peso di un silenzio imponente, processione e pandemia s'incontrano. Incappucciati, portatori del sacro e del profano, avanzano con fede incrollabile, onorando una tradizione che nemmeno il velo del virus può offuscare. La devozione supera la paura, unendo i passi in un solenne omaggio.